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INTERVISTA A CLAUDIO BAGLIONI

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reginella73
view post Posted on 15/1/2011, 17:18




Claudio Baglioni: "Un privilegio cantare a Roma a Capodanno"
Data: 28/12/2010
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"E' un concerto che segna per me personalmente la fine di un lungo giro cominciato nel marzo scorso e che ha toccato teatri, città e paesi di cinque continenti, nei quali io sono stato quasi un piccolo ambasciatore. Un viaggio personale ed individuale, un percorso da viaggiatore, da persona che ha cercato anche di gustare tutte le ore di volo, i chilometri fatti, le miglia percorse, un po' alla ricerca dei significati dei viaggi di tanti italiani nel mondo".


Con queste parole il romanissimo Claudio Baglioni, che sarà il grande protagonista del concerto di Roma a Capodanno, prova a descrivere le sue sensazioni in vista di questo atteso evento su Via dei Fori Imperiali, al termine del quale si ritirerà per un po' di tempo dalla scena.



Che cosa significa per lei fare il concerto di Capodanno nella sua città?

"E' un privilegio davvero grande avere avuto questa chiamata. Ci tengo a sottolineare che, per me romano, nato a Roma e che vive a Roma, che è la mia città e che per molti versi sento molto mia, non c'è stata occasione in cui la stessa Roma non sia venuta fuori. Ci ho sempre tenuto a dire che alla fine di questo mio percorso ci sarebbe stato questo concerto che per me va ben oltre l'idea della festa di Capodanno, in quanto rappresenta il gran finale. Per me Roma è veramente città del mio mondo e del mondo".


Un legame indissolubile il suo con la Città Eterna…

"Me ne sono accorto stando fuori, perché uno deve colmare le distanze anche in relazione alle cose che ha lasciato. Per quante meraviglie ho visto in tanti posti del mondo, la voglia di tornare era forte. Sono fortunato perché mi capita poi di fare forse il concerto più esaltante di tutti. Nella piazza, nel posto dove tanta gente si raduna. In piazza dal punto di vista letterario s'intende, visto che l'appuntamento è sui Fori Imperiali. E poi di farlo in una data importante, a 10 anni di distanza da quello che feci in San Pietro. Confido che questa sia la ripartenza, il punto d'inizio di un nuovo percorso".


Che cosa ricorda del Capodanno a Piazza San Pietro?

"In quel concerto tra il 1999 e il 2000, a Piazza San Pietro c'era un presentatore d'eccezione. Allora cominciai a cantare, infatti, dopo le parole di Papa Giovanni Paolo II, ossia Karol Wojtyla. E' una delle cose che ricordo ancora oggi con maggiore emozione. Fu una serata particolarissima. Forse il migliore degli ultimi dell'anno che io abbia mai vissuto. Spero che anche quest'anno magia ed emozione si ripetano, ovviamente in un contesto diverso che è quello di Via dei Fori Imperiali, con uno scenario altrettanto unico come il Colosseo. E per questo voglio dire grazie all'amministrazione che mi ha dato dopo 10 anni l'opportunità di tornare a cantare nella mia città per l'ultimo dell'anno. Sono anche tanto contento perché andrò finalmente a dormire nel mio letto e non in quello di qualche albergo. E poi, ciò che è ancora più importante, è che sarò insieme agli amici e a mia madre, che ha 92 anni. E' con lei che vorrei festeggiare almeno i prossimi dieci, venti capodanni".



Una piccola anticipazione riguardo alla scaletta?

"Mi sono presa la briga di fare un lungo concerto, che dovrebbe durare intorno alle tre ore o qualcosa di più. Se dovessi cantare tutte le canzoni che ho scritto forse avremmo riempito due capodanni di fila (e ride, ndr). Ho fatto una scaletta antologica, nel senso che sarà un percorso mio di 40 anni, ma dentro porteremo anche delle immagini: di quello che è stato fatto fuori, ma anche di Roma. Immagini fatte apposta per l'occasione. Per raccontare quel viaggio e quest'ultimo percorso, dopodiché io mi ritirerò per un po'. Dopo tanta luce, ho voglia di un po' di ombra e voglio rimettermi a scrivere".


Un'ultima domanda. Rispetto all'inizio della sua carriera musicale, in che cosa Roma non è cambiata?

"Roma è una città che dovrebbe avere teatri in più e ancora non li ha. E questa è una condizione sulla quale questa amministrazione e quelle che ci saranno dovranno lavorare. Facendo questa esperienza di mesi in giro per il mondo, mi sono accorto che in tal senso siamo deficitari. Roma ha bellissimi teatri di tradizione, però non ce ne sono di moderni veramente all'altezza. Sale che possano contenere tremila, quattromila, cinquemila persone, tolto l'Auditorium Parco della Musica, non esistono. Questo è un peccato perché poi la musica si trasferisce in ambienti non consoni, vedi i palasport. E' questo, dunque, un cambiamento che non c'è stato. E' una vera mancanza. Per il resto, invece, è un palcoscenico naturale. Se un artista ha fantasia si può sbizzarrire, ogni posto è un teatro, anche se ovviamente si deve sempre fare i conti con le Sovrintendenze, con i permessi e tutto il resto".




CITAZIONE
E poi, ciò che è ancora più importante, è che sarò insieme agli amici e a mia madre, che ha 92 anni. E' con lei che vorrei festeggiare almeno i prossimi dieci, venti capodanni".

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